Test su intelligenza artificiale e poesia!

Marzo 23, 2025

Spesso si pensa agli ingegneri come a esseri razionali, logici, quasi freddi, che non vanno oltre i numeri. Eppure, io non mi riconosco in questo stereotipo. Sì, sono un ingegnere, amo i numeri, le strutture, gli algoritmi — ma amo anche la letteratura e la poesia, i mondi evocati dalle parole, le emozioni che sanno condensare in poche righe.

Per gioco, ma anche per curiosità, ho deciso di unire questi due mondi — quello razionale e quello poetico — usando uno strumento proprio dell’ingegneria moderna: l’intelligenza artificiale.

Ho chiesto all’AI di scrivere una poesia ispirata a Scout Finch, la giovane protagonista de Il buio oltre la siepe, un personaggio che incarna l’innocenza, il coraggio e la ricerca della giustizia. Poi, spinto dalla curiosità, ho voluto vedere come quella stessa poesia potesse “cambiare veste” se riscritta nello stile dei poeti e dei cantautori che amo di più. In pratica, ho chiesto all’AI di reinterpretare la poesia come se fosse scritta da grandi autori come Ungaretti, Manzoni, Neruda, Prévert, Guccini, e tanti altri (alcuni li ho scelti anche per divertimento, soprattutto alcuni autori “moderni”).

Ogni stile ha dato una nuova vita alla stessa idea, creando versioni uniche, ma tutte legate dalla stessa forza del messaggio.

Il risultato? Una poesia che si trasforma, ma che mantiene sempre quella sua essenza che ci fa sentire qualcosa di profondo. E così, tra un calcolo e l’altro, ho scoperto un nuovo modo di divertirmi e imparare, unendo la tecnica e la creatività.

 

Questo esperimento non è solo un divertissement, ma anche una riflessione su come la tecnologia possa dialogare con l’arte, e su come la creatività non abbia confini, neppure quelli — apparenti — tra ingegneria e poesia.

Se anche voi siete curiosi di vedere il risultato, vi invito a continuare la lettura e scoprire come la stessa poesia può suonare come una filastrocca, un testo rock, o un lirismo puro, semplicemente cambiando il tono!

 

#Poesia #Ingegneria #AI #Creatività #Letteratura #Tecnologia

 

Stile Ungaretti 

Scout, piccola guerriera

Sotto il cielo di Maycomb
il vento ti solleva,
genuina e libera,
cammini senza paura.

Nell’ombra di un mondo storto,
la tua voce è chiara,
verità in un campo di silenzi,
coraggio che affonda nel cuore.

Non vedi differenze,
vedi solo persone,
perché il bianco e il nero
sono parole vuote
quando l’anima è limpida.

Lì dove gli adulti temono
tu guardi,
con occhi puri,
oltre la siepe,
verso l’uguaglianza.

Ridi, Scout,
che la tua risata è luce
nei giorni di tempesta,
e il tuo coraggio
è la forza che ci salva.

 

Stile Ungaretti più ermetico

Scout, la luce

Sotto il cielo di Maycomb,
pura, cammini.

Verità taglia il buio,
coraggio nel silenzio.

Non vedi, sai.
L’uguale è lontano,
ma tu non tremi.

Ridi,
e il mondo trema.

 

Stile Manzoni

Scout, nobile fanciulla

Oh! Sotto il ciel di Maycomb,
tu, giovine fulgente,
dai passi incerti, ma pieni di fermezza,
cammini, innocente come l’alba.

Sebbene il mondo sia cieco e misero,
tu, con cuore puro, affondi nel giusto,
spingendo il fango di pregiudizio lontano
e innalzando l’uguale, con coraggio fermo.

Odi il lamento, non il rancore;
senza paura, tra le ombre e le menzogne,
la tua voce risuona, limpida e alta,
al di sopra delle tenebre del nostro secolo.

Ridi, oh generosa figlia di giustizia,
poiché la tua forza è il faro che guida,
la tua onestà, la luce che mai si spegne,
e il tuo cuore, il paladino della verità.

Ecco la poesia in stile Federico García Lorca, con un tono evocativo e un linguaggio più lirico e simbolico, come nelle sue opere:

Scout, bambina di polvere e stelle

Cammini nel silenzio
di un paese senza cuore,
e l’anima tua di vento,
pura, scivola tra i giorni rotti.

Non vedi i muri alzati,
né le ombre che si intrecciano,
ma il sangue che pulsa nella tua bocca
è il canto della giustizia.

Ridi,
tra il buio delle mani stanche,
perché il tuo coraggio è un fiore che nasce
sulle pietre di un mondo vecchio.

Sotto il cielo di Maycomb,
sei luce,
bambina di fuoco e terra,
che sfida la notte
con un sorriso di verità.

Stile Pablo Neruda, con un linguaggio più diretto e passionale, ricco di immagini potenti e sensazioni vive:

Scout, figlia della terra e del cielo

Tu, piccola,
cammini tra le rovine del mondo
con passi di roccia e sogni di fuoco.

Ogni parola che esce dalla tua bocca
è una spada che taglia il silenzio,
ogni tuo gesto è una fiamma
che scioglie la neve del pregiudizio.

Non vedi le barriere,
non senti il peso della paura,
perché il tuo cuore è l’oceano,
e l’uguaglianza è la tua sola legge.

Ridi,
tu che sei il vento
e il campo di grano,
la tua risata rompe il cielo
e fa tremare la terra.

Sei il seme che cresce
sotto il peso delle menzogne,
sei il fuoco che arde
dove tutto il resto è fumo.

Jacques Prévert, con un tono più libero, semplice e disincantato, tipico del suo linguaggio spesso diretto e poetico:

Scout, ragazza che sfida il vento

Cammini tra le case vuote,
con gli occhi di chi ha visto tutto
e niente affatto.

Il mondo ti guarda storto,
tu guardi dritto,
non fai domande
e non chiedi permesso.

Il bianco e il nero
sono solo parole.
Tu sei un fiore che cresce
sulle crepe del marciapiede.

Ridi,
e la gente si ferma,
ti guardano,
e tu non smetti mai di sorridere.

Perché hai capito
che la verità
è semplice come l’aria,
e il coraggio è un passo
che non chiede spiegazioni.

Ecco la poesia in stile Ernest Hemingway, con un linguaggio essenziale, diretto e senza fronzoli, tipico del suo modo di scrivere:

Scout, nella polvere

Cammini nel caldo
con la polvere sotto i piedi.
Non chiedi niente.
Non hai paura.

Il mondo è difficile,
lo vedi.
Ma non smetti di camminare.

La giustizia è semplice.
Non c’è da complicarla.
La verità è lì,
ti basta guardare.

Ridi.
Perché non c’è altro da fare.
La forza è in ciò che non dici.
La libertà è in ciò che fai.

Ecco la poesia in stile Alain Ginsberg, con un linguaggio più crudo, lirico e ribelle, tipico del suo stile:

Scout, nell’urlo della polvere

Cammini, piccola furia,
tra il fumo e il silenzio,
un cuore che batte come un tamburo
sotto il cielo sporco di Maycomb.

Le mani degli uomini
tremano,
perché non conoscono la tua verità,
tu che vedi oltre le ombre
e accetti senza paura
l’inquietudine del mondo.

Ridi, Scout,
ridi contro la notte,
contro il peso dei sogni rotti,
perché la tua forza è tutta in quello che fai,
non in ciò che dicono.

La tua voce,
un grido che rompe la folla,
spinge fuori l’odio,
sotterra le menzogne
sotto la polvere del giorno.

Stile Charles Baudelaire, con un linguaggio ricco di simbolismo, melanconico e intensamente lirico, tipico del suo mondo poetico:

Scout, fiore nell’oscurità

Sotto il cielo di Maycomb,
tu cammini, piccola anima perduta,
tra l’odore di fango e le ombre
di un mondo che non ti sa vedere.

Ogni passo è un veleno dolce,
ogni sguardo, un fiore che sboccia
sulle rovine di cuori induriti.
La tua innocenza è un’armatura
contro il veleno della realtà.

Ridi, oh ridi,
mentre il mondo grida il suo odio,
mentre la morte danza sulle rovine
di un’umanità cieca e fredda.

Tu, che sei fiore e spina,
distruggi le ombre con la tua luce,
e il tuo cuore batte forte,
come un tamburo di pura verità
in mezzo al marasma di falsità.

Ecco la poesia in stile Gianni Rodari, con un linguaggio semplice, giocoso e con un tocco di magia tipico delle sue opere per bambini:

Scout, la bambina che vede oltre

Scout cammina,
tra le strade di Maycomb,
dove tutti sono occupati a chiacchierare,
mentre lei guarda il cielo
e vede qualcosa di diverso.

Sorriso grande,
occhi curiosi,
non ha paura del buio,
perché sa che dietro ogni angolo
c’è una nuova storia da scoprire.

Non importa che gli adulti
parlino di cose complicate,
Scout sa che basta un passo
per andare dove gli altri non osano.

Ridi, Scout,
ridi forte e sincera,
perché la tua risata è come una candela
che illumina le stanze più buie.

E mentre tutti si fermano a guardare,
tu cammini avanti,
perché, in fondo,
la vera magia è vedere il mondo
con gli occhi di chi non smette mai di credere.

Ecco una versione della poesia in stile Gianni Rodari, con la struttura in rima, come una filastrocca:

Scout, la bambina che vede oltre

Scout cammina, leggera e forte,
tra le strade che hanno mille porte.
Gli altri parlano, ma lei non sente,
perché sa che il mondo è sempre presente.

Con un sorriso, i suoi occhi brillano,
nel buio, le stelle si fanno amiche,
non ha paura di ciò che non vede,
perché il coraggio nel cuore le cede.

Ridi, Scout, con forza e allegria,
la tua risata è pura magia!
Il mondo si ferma, ti guarda in silenzio,
ma tu corri avanti, senza nessun rinvio.

Non importa cosa dicono gli altri,
tu vedi il cielo dove sono i sogni,
e con passo deciso, senza paura,
scopri ogni angolo di questa avventura!

Ecco la poesia in stile Pier Paolo Pasolini, con un linguaggio crudo, diretto, e intenso, spesso concentrato sulla realtà sociale e su un tono di denuncia:

Scout, la ragazza che guarda il mondo

Cammini, Scout,
nei vicoli polverosi
di un mondo che non ti capisce,
sotto il peso di chi sa tutto,
e non vede niente.

I tuoi occhi vedono oltre,
nella miseria di un paese
che non ha più speranza,
nella miseria di chi crede
che il silenzio sia una risposta.

Ridi,
ridi nel buio di una terra ferita,
mentre gli altri si girano dall’altra parte,
cercando la pace
nelle loro menzogne comode.

Non hai paura,
perché sai cosa significa
essere un uomo, una donna,
in un mondo che non vuole ascoltare.
Sei la voce che grida nel deserto,
la rabbia che esplode,
la speranza che non muore mai.

Cammini,
sotto il cielo di Maycomb,
con la forza di chi sa
che solo chi guarda davvero
può cambiare le cose.

Ecco la poesia trasformata in un testo ispirato allo stile Litfiba del disco 17 Re, con un linguaggio più energico, diretto e rock, tipico della band:

Scout, fuoco e sangue

Cammini nel buio,
tra le macerie,
cuore di fuoco,
occhi che bruciano verità.

Non c’è paura,
non c’è fuga,
sei la forza che sfida l’ombra,
un urlo che squarcia il cielo.

Ridi,
tra i silenzi che ti schiacciano,
fai tremare le stelle,
scuoti il mondo con il tuo passo.

Ogni parola è un colpo,
ogni sguardo, una fiamma,
tu sei il vento che non si ferma,
la rivoluzione che non si piega.

Corri, Scout,
non fermarti mai,
tu sei l’onda che travolge,
sei il fuoco, sei la libertà.

Ecco la poesia in stile Ivano Fossati, con un linguaggio più intimista e riflessivo, un po’ malinconico e poetico, tipico del suo stile:

Scout, nella luce

Cammini piano,
tra strade che non sanno più di casa,
gli occhi pieni di domande
e un cuore che non si arrende.

Nel silenzio dei giorni
tu vedi la verità nascosta,
senza paura di toccarla,
senza paura di farla esplodere.

Ridi,
come se il mondo avesse ancora un senso,
come se il futuro fosse nelle tue mani,
come se ogni passo fosse un inno,
un canto che spezza il buio.

E mentre il mondo gira
con la sua tristezza e il suo disordine,
tu sei luce,
un faro in un mare di polvere,
una forza che sfida il rumore.

Cammina, Scout,
perché il tuo coraggio è quello che resta,
quando tutto il resto va in frantumi,
quando tutto sembra perduto.

Ecco la poesia in stile Francesco Guccini, con un linguaggio malinconico, riflessivo e narrativo, tipico delle sue canzoni:

Scout, bambina di un altro tempo

Cammini tra le strade
di un paese che non cambia,
con gli occhi di chi ha visto tutto
e non ha paura di vedere.

Le voci degli altri sono lontane,
parlano di cose che non capisci,
ma tu, piccola, sai già
che la verità è semplice come il cielo.

Ridi,
mentre il mondo si fa buio,
mentre gli adulti non riescono a sentire
la tua risata che spezza il silenzio.

E non ti fermi,
perché tu non hai paura
di quel che è giusto e quel che è sbagliato,
di chi sei e di cosa fai.

Forse non capirai mai tutto,
ma cammini,
con il cuore aperto,
senza mai voltarti indietro.

Ecco la poesia in stile C.S.I., con un linguaggio cupo, evocativo e crudo, tipico della band, con atmosfere oscure e simbolismo:

Scout, sotto la pelle

Cammini tra le rovine,
dove il vento sa di polvere e sangue,
ogni passo è un grido silenzioso
che attraversa le ombre della tua terra.

Non chiedi, non parli,
taci di fronte alla menzogna,
i tuoi occhi, specchi di verità,
bruciano senza paura.

Ridi,
mentre il mondo si spezza,
mentre la notte inghiotte
chiunque osi credere nella luce.

Sotto la pelle,
c’è una guerra che nessuno vede,
e tu sei il sangue che pulsa
nelle vene di una terra che non sa curarsi.

Non c’è giustizia,
solo il peso delle mani bianche,
ma tu, bambina di fuoco,
sei il coraggio che non si piega,
la voce che urla contro il muro.

Scivola via,
come il buio che cede alla luce,
cammina,
perché tu sei il futuro che nessuno ha il coraggio di vedere.

Ecco la poesia in stile Pino Scotto, con un linguaggio diretto, energico, ribelle e crudo, proprio come nelle sue canzoni:

Scout, fiamma e polvere

Cammini, ragazza,
tra fango e bugie,
nessuno ti ferma,
perché tu sei fuoco, cazzo.

Non ti importa niente di quello che dicono,
le loro parole fanno schifo,
tu vedi oltre,
sei la verità che brucia,
e il resto sono solo chiacchiere.

Ridi, cazzo,
perché loro non sanno che fare,
vedono la tua luce e tremano,
ma tu, Scout, non ti fermi,
non ti pieghi a nessuno.

La giustizia?
Non la trovi nelle loro parole,
la trovi sotto la pelle,
nelle mani che non si sporcano
di compromessi e menzogne.

Fanculo a tutto,
e cammina,
fai tremare il mondo,
perché tu sei quella che non si ferma mai.

E mentre loro ti guardano
e cercano di capire,
tu corri,
perché l’unica cosa che conta
è che tu stai ancora lottando.

Ecco la poesia in stile Marlene Kuntz, con un linguaggio più oscuro, ironico, poetico e malinconico, tipico del loro stile:

Scout, tra il buio e la polvere

Cammini, piccola,
tra il peso dei giorni
che ti scivolano addosso,
mentre il mondo rimane immobile.

Le ombre ti guardano,
ma tu le guardi più intensamente,
la tua verità è un pugno stretto,
una risata che non ha paura di scoppiare.

Ridi,
mentre il cielo si piega sotto il peso delle menzogne,
e gli altri, così piccoli,
continuano a confondere il buio con la luce.

Non ci sono eroi qui,
solo una ragazzina che vede troppo,
che non ha paura di guardare,
di aprire gli occhi in un mondo che dorme.

Sotto la pelle,
c’è qualcosa che brucia,
un coraggio che nessuno può fermare,
un cammino che non conosce strade.

Eppure cammini,
sotto il cielo di Maycomb,
con il cuore che batte forte
e la verità che ti scotta le mani.

Daniele Trogu, ingegnere, dottore di ricerca | Riola Sardo, Oristano, Sardegna
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